Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 28 ottobre 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

La malattia di Parkinson non si spiega solo come patologia da prioni. La nozione che attribuisce la patogenesi della malattia di Parkinson alla diffusione in una maniera simil-prionica dell’α-sinucleina alterata, ha ricevuto grande attenzione. Sebbene sia di attraente semplicità, questa ipotesi è difficile da conciliare con l’analisi necroscopica dei cervelli parkinsoniani e con gli studi volti alla realizzazione di mappe del connettoma. Un’ipotesi alternativa vuole che la patologia parkinsoniana sia governata da fattori regionali o autonomi dalla cellula. Sebbene questi fattori forniscano una spiegazione del pattern di perdita neuronica nel Parkinson, non spiegano l’apparente distribuzione a stadi della patologia a corpi di Lewy in molti cervelli parkinsoniani, ovvero la ragione che ha indotto Braak e colleghi a formulare l’ipotesi della diffusione. Ciascuna ipotesi da sola presenta, perciò, evidenti limiti; al contrario, la sintesi delle due può spiegare molto di ciò che attualmente si conosce dell’eziopatogenesi della malattia di Parkinson. [Cfr. Surmeier D. J., et al., Journal of Neuroscience 37 (41): 9799-9807, 2017].

 

La neuromielite ottica è causata da auto-anticorpi contro l’acquaporina-4, perché non si ha danno del muscolo scheletrico? La neuromielite ottica (NMO) è una malattia autoimmune demielinizzante del sistema nervoso centrale (SNC) causata da auto-anticorpi contro il canale dell’H2O acquaporina-4 (AQP4). Sebbene questa molecola sia espressa fuori del SNC, ad esempio nel muscolo scheletrico, i pazienti non presentano mai sintomatologia clinica ed evidenze diagnostiche di danno alla muscolatura striata. Ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze dell’Albert Einstein College of Medicine di New York e dell’Università di Bari “Aldo Moro” hanno accertato che la struttura sopramolecolare dell’AQP4 del muscolo è differente da quella del cervello, e tale differenza è probabilmente responsabile della diversa vulnerabilità del tessuto nervoso e di quello muscolare ai processi patogenetici della NMO. [Cfr. Rosito s., et al. Journal of Cellular and Molecular Medicine AOP – doi:10.1111/jcmm.13401, Oct 20, 2017].

 

Un farmaco per la sclerosi multipla è efficace nel cancro del polmone. La leflunomide, con il suo metabolita teriflunomide, un farmaco immunomodulatore impiegato nella forma remittente della sclerosi multipla, ha mostrato un’eccezionale efficacia in vitro e in vivo contro i tumori NSCLC (non-small cell lung cancer) che costituiscono l’80% dei tumori polmonari, responsabili solo negli USA della morte di 150.000 persone l’anno. Il lavoro di Jiang e colleghi dell’Università di Soochow in Cina sarà pubblicato l’anno prossimo in edizione cartacea. [Jiang L., et el. Toxicol Lett. AOP – doi:10.1016/j.toxlet.2017.10.013, 2017].

 

La proteina TSPO, nota quale marker di danno cerebrale, è implicata nelle malattie neuropsichiatriche. La proteina traslocatrice TSPO (18kDa) è una molecola polipeptidica di membrana espressa nella membrana mitocondriale esterna delle cellule sintetizzanti steroidi del sistema nervoso centrale e periferico. È implicata in funzioni cellulari, inclusa la regolazione della proliferazione, il trasporto di colesterolo alle membrane mitocondriali interne delle cellule gliali e la regolazione del controllo della qualità mitocondriale. TSPO è stata impiegata come biomarker di infiammazione e danno cerebrale, in quanto la sua espressione aumenta marcatamente in tali condizioni. Si è riscontrato, e più volte confermato di recente, che TSPO è ridotta nel sangue periferico di pazienti affetti da disturbi psichiatrici, pertanto si è ipotizzata una sua regolazione terapeutica per il trattamento di varie patologie neuropsichiche. [Cfr. Barichello T., et al. Neurosci Biobehav Rev. AOP – doi: 10.1016/j.neubiorev.2017.10.010, 2017].

 

Nei fumatori adulti è alterata la connettività delle grandi reti cerebrali. La comunicazione fra reti neuroniche è alterata nei fumatori. Negli uomini, le alterazioni sono associate alla dipendenza da nicotina con evidenze in regioni che mediano il rinforzo, come il nucleo accumbens, e il desiderio, come l’insula. Questo rilievo è coerente con la maggiore sensibilità dei maschi all’addiction nicotinica. Le alterazioni nelle donne sono di più difficile interpretazione. [Cfr. Nicotine Tob Res. AOP – doi: 10.1093/ntr/ntx.206, 2017].

 

Gli interneuroni non sono tutti uguali, ma da cosa sono determinate le differenze? Durante l’embriogenesi, i progenitori neurali delle eminenze gangliari danno origine a diversi sottotipi di interneuroni GABAergici che andranno a popolare tutte le aree del proencefalo. Quanto le differenze siano geneticamente predefinite e quanto siano determinate dopo la migrazione nell’ambiente di arrivo non è noto. Quattrocolo e colleghi dell’Istituto di Neuroscienze dell’Università di New York, per cercare di risolvere questo problema, hanno realizzato nei roditori omotrapianti ed eterotrapianti di interneuroni corticali ed ippocampali subito dopo la nascita. I risultati degli esperimenti indicano chiaramente che la tipologia degli interneuroni sviluppati è influenzata dall’ambiente costituito dalla regione cerebrale in cui vengono trapiantate le cellule. L’area ricevente contiene le informazioni necessarie a regolare l’esatta quantità dei sottotipi di interneuroni caratterizzante la fisiologia di quel territorio. Gli esperimenti hanno però rilevato anche che alcuni sottotipi dei neuroni inibitori trapiantati conservano dei caratteri distintivi della regione di provenienza del cervello del donatore. Sarà interessante scoprire le ragioni di questa particolarità.   [Cfr. Quattrocolo G., et al. Cell Rep. 21 (3): 721-731, 2017].

 

Alterazioni del microbioma intestinale causano schizofrenia e disturbi autistici? La specie umana si è evoluta all’interno di un ecosistema microbico sviluppando una fisiologia interconnessa con quella delle specie batteriche commensali. Il microbioma intestinale può inviare segnali al cervello attraverso il sistema immunitario, il nervo vago ed altre interazioni ospite-microbi facilitate dagli ormoni intestinali, dalla regolazione del metabolismo del triptofano e dai metaboliti microbici quali gli acidi grassi a corta catena, influenzando lo sviluppo del cervello, la sua funzione e il comportamento umano. Un’ottima introduzione all’influenza esercitata sul cervello dai 100.000 miliardi di batteri che ospitiamo nel nostro intestino si trova nell’articolo di Giovanni Rossi, Batteri intestinali agenti sul cervello. (Note e Notizie 18-01-2014). Evidenze sperimentali emergenti suggeriscono che, nei disturbi neuroevolutivi, il microbioma intestinale può influenzare il modellamento delle reti neuroniche cognitive includendo domini emozionali e sociali.

Kelly e colleghi hanno studiato tutti i lavori sperimentali compiuti di recente in questo campo in rapporto ai disturbi dello spettro dell’autismo (ASD) e della schizofrenia. Le alterazioni dimostrate in pochi studi clinici preliminari nel microbioma intestinale dei pazienti schizofrenici e dei bambini affetti da ASD, paragonati a soggetti di controllo sani, non sono sufficienti per trarre alcuna conclusione. Sarà necessario attendere la scoperta di meccanismi molecolari specifici di cross-talk e la realizzazione di studi clinici longitudinali di grande scala, che includano un approccio dimensionale al livello dei sistemi, per comprendere se i processi che sicuramente si verificano abbiano o meno una rilevanza clinica. [Kelly J. R., et al. Front Neurosci. AOP – doi:10.3389/fnins.2017.00490.eCollection, 2017].

 

Negli ultimi decenni si è avuta una rapida evoluzione della concezione dei ruoli sociali di uomini e donne e della stessa sessualità, che ha portato a mutamenti maggiori di quelli che si sono avuti nel corso di molti secoli. Il cambiamento è ancora in atto e risulta evidente nei giovani lo sviluppo di un diverso atteggiamento nei confronti della sessualità in generale, dell’erotismo e dei rapporti sessuali. Anthony Fry del Central Stress Management di Londra rileva che sta emergendo una nuova sessualità libera, indulgente e alla ricerca del piacere, interpretata principalmente da giovani donne. Questo nuovo ordine si può facilmente notare nella condotta delle persone, ma è graficamente riprodotto nella musica popolare, nei film e nella parola scritta. Ha viaggiato alla velocità della luce nei media digitali, come se vi fosse un nuovo cervello – dice Fry – non come il cervello ferormonico delle formiche, ma come cervello digitalizzato della nuova umanità.

Nel corso della storia, il controllo della sessualità è stato generalmente esercitato dalla religione e dallo stato, che non solo hanno stabilito le condotte lecite e illecite, ma hanno anche contribuito allo sviluppo di convinzioni e sensazioni profondamente radicate nell’animo popolare circa la propria anatomia e le attività più intime. Le donne in particolare – osserva Fry – sono state indotte a nutrire sentimenti di vergogna per i propri genitali e di orgoglio per la propria verginità, e portate alla massima segretezza circa il proprio stato di eccitazione erotica, con restrizione all’autoesplorazione e alla soddisfazione delle spinte istintuali.

È ora emersa una nuova moralità permissiva – continua Fry – che si è andata affermando così rapidamente che pochi hanno avuto tempo e modo di vagliarla e considerarla, e dunque è stata semplicemente accettata, con scarsa attenzione per il suo impatto sulla società. Fry specifica: “Come molte rivoluzioni ha una sua fase pressoché anarchica. La libertà è grandiosa e spensierata, arrogante e sfrontata. Porta grandi benefici, ma anche significativi costi – che hanno conseguenze vaste e importanti, e non dovrebbero essere trascurati. L’amore, l’intimità, le relazioni sessuali e il corpo che consente tutto ciò sono troppo preziosi, troppo delicati per essere governati solo dal piacere!”. Concludendo, Fry afferma che nell’assenza di un controllo istituzionale, dovrebbe essere elaborato un set di linee-guida morali, etiche e mediche, e le singole persone dovrebbero essere incoraggiate ad applicarle. [Fry A., Psychiatr Danub. 29 (Suppl 3): 550-555, 2017].

 

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BM&L-28 ottobre 2017

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